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Viaggio in Sicilia

17/12/2020

A Vallelunga il profumo dei buccellati fa subito Natale

Oggi è l’agricoltura il suo settore economico più sviluppato, ma un tempo la principale attività di Vallelunga Pratameno era la produzione di piastrelle e ceramiche. Si avvicina il Natale e l’aria del paese più a nord della provincia di Caltanissetta profuma della cannella, delle mandorle e dei fichi dei buccellati, il dolce tipico delle feste.

I buccellati, la dolcezza del Natale
Non c’è tavola natalizia che non li esponga in bella vista: ottimi per completare in dolcezza il ricco pranzo delle festività. Sono i buccellati, chiamati ‘ucciddati, dolce tipico di Vallelunga soprattutto nel periodo dicembrino. A base di pastafrolla, nel paese nisseno è usanza riempierli con mandorle, gocce di cioccolato e una spruzzata di cannella. C’è chi aggiunge la frutta candita e chi sostituisce le mandorle ai fichi. All’esterno la marmurata, una glassa di zucchero, tempestata da codine colorate, u ciminu, esalta la piacevole croccantezza di questo dolce. Gli ‘ucciddati sono forse il piatto più tipico della tradizione culinaria locale, la loro preparazione è un vero e proprio rito nelle case vallelunghesi i cui profumi fanno subito Natale.

Il ricco passato di Vallelunga
C’era un tempo in cui Vallelunga era un fiorente centro urbano. Il motivo è da rintracciare nella sua particolare collocazione nella cartina geografica e politica della Sicilia di allora. Il paese sorgeva infatti al centro delle poche vie di collegamento controllate dai baroni che si spartivano l’isola, divenendo così avamposto doganale. Presto si svilupparono altri servizi utili ai viandanti, come le stazioni postali, qualche bottega e persino locande e trattorie dove riposarsi dal viaggio.

Il paesino crebbe a un ritmo sostenuto, circondandosi di nuove case e attività, raggiungendo una notevole espansione demografica. L'ampliamento, soprattutto edilizio, continuò per tutto il ‘600 e il ‘700, arricchendo la comunità anche di chiese e palazzi, tutt’oggi presenti.

Nell’Ottocento una nuova svolta grazie alla produzione di laterizi e ceramiche. Una cava di sabbia e argilla fu infatti scoperta nella vicina pirrera, la collina Tanarizzi; repentino lo sviluppo di opifici dediti alla produzione di terraglie che diedero nuova linfa all’economia. Dalla seconda metà del Novecento tuttavia il trend di crescita subì un percorso inverso, segnato da un costante esodo, soprattutto giovanile, in cerca di miglior fortuna altrove. Ma il Natale e i suoi buccellati, quelli restano!

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