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Viaggio in Sicilia

04/12/2025

Cefalù e la sua Rocca

Cefalù, perla incastonata tra il blu intenso del Tirreno e le pendici delle Madonie, è uno di quei luoghi che sembrano sospesi tra tempo e leggenda. Camminando lungo le stradine lastricate del centro storico, tra palazzi medievali e scorci di mare scintillante, si respira un’aria antica che racconta secoli di storia, tradizioni e culture intrecciate. Le spiagge dorate, le acque cristalline e i panorami mozzafiato completano il quadro di un borgo che incanta chiunque lo visiti, rendendolo meta imperdibile della Sicilia. Ma a dominare questo piccolo paradiso, alta e imponente, c’è lei: la Rocca di Cefalù, “u castieddu” come la chiamano quelli del luogo, una rupe calcarea che ha visto passare secoli di storia e che ancora oggi racconta le sue antiche leggende. È qui che oggi fa tappa il viaggio di Despar Sicilia tra i luoghi storici e del mito.

La Rocca di Cefalù

La Rocca di Cefalù, massiccio roccioso di natura calcarea che si erge per 268 metri sopra il borgo, è testimone silenzioso di epoche lontane, custode di leggende e memoria di dominazioni. Secondo alcuni storici il nome della cittadina, che deriva dal greco Kephaloidion e significa “testa”, probabilmente fa riferimento alla sua forma e posizione dominante. Le sue pendici furono abitate già in epoca preistorica, come testimoniano i numerosi resti archeologici disseminati lungo il suo percorso. Con il passare dei secoli, la Rocca assunse un ruolo strategico: punici, romani, bizantini e normanni vi lasciarono tracce della loro presenza, trasformandola in un baluardo e in un punto di osservazione privilegiato sul mare e sulle terre circostanti. Nel corso dei secoli, la Rocca fu scenario di importanti eventi, dai conflitti tra signorie locali alle resistenze contro invasori stranieri, fino a diventare simbolo di resistenza e identità per i cefaludesi.

Il Tempio di Diana

Tra le sue vestigia più celebri spicca il Tempio di Diana, una struttura megalitica che risale al IX secolo a.C. La parte più antica del sito è la cisterna, scavata nella roccia e chiusa da grosse lastre di pietra, sorretta da una colonna centrale di blocchi cilindrici. Sebbene il nome “Tempio di Diana” suggerisca un luogo di culto dedicato alla dea della caccia, la funzione esatta della struttura rimane oggetto di dibattito tra gli studiosi. Alcuni ritengono che fosse un luogo di culto legato all'acqua, mentre altri ipotizzano che fosse la sede di un palazzo reale nell'antica città di Kephaloidion

La leggenda di Dafni

Accanto alla storia, la Rocca di Cefalù custodisce anche miti che intrecciano uomini e divinità. Tra questi, uno dei più affascinanti è quello di Dafni, il giovane pastore, figlio della ninfa Dafnide e del dio Ermes, celebrato come l’inventore della poesia bucolica. La leggenda narra che Dafni avesse sposato la ninfa Echemeide, figlia di Giunone. Ma la regina Clifene, invaghitasi della sua bellezza, lo indusse con l’inganno a tradire la sposa. Giunone, furiosa, lo punì accecandolo. Dafni, smarrito e senza pace, vagò a lungo finché decise di porre fine alle sue sofferenze gettandosi da un dirupo. Prima che il suo corpo si schiantasse al suolo, però, il padre Ermes ebbe pietà di lui e lo trasformò in una rupe affacciata sul mare. Quella rupe, secondo il mito, è proprio la Rocca di Cefalù, che ancora oggi veglia silenziosa sulla città.

Tra storia e natura

Oggi, la Rocca di Cefalù è anche luogo di passeggiate e trekking, meta di chi ama unire la bellezza paesaggistica alla storia millenaria. Il sentiero che conduce alla cima attraversa antiche fortificazioni medievali e offre panorami spettacolari sulla città e sul mare, con una vista che spazia da Palermo a Capo D'Orlando. Lungo il percorso, è possibile osservare la ricca flora e fauna locale, con specie endemiche che popolano le fessurazioni e le grotte della roccia. In cima, i resti del castello medievale testimoniano l'importanza strategica del sito nel corso dei secoli.