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Viaggio in Sicilia

24/09/2020

Salaparuta: un brindisi alla rinascita

Una passeggiata nel caratteristico e minuto centro storico e poi a pranzo, a sorseggiare un buon bicchiere di vino, eccellenza del posto. Salaparuta, piccolissimo comune in provincia di Trapani di poco più di 1.600 abitanti, offre una giornata all’insegna del relax. Nella mente però c’è ancora il triste ricordo del tremendo terremoto del 1968 che segnò irrimediabilmente la storia di questo paese.

La scossa, la paura, la ripresa

Il boato è ancora vivido nelle orecchie degli abitanti. Era la notte fra il 14 e il 15 gennaio del 1968 quando un sisma violentissimo squarciò la Valle del Belice. Distrutta quasi tutta la Sicilia occidentale, fra cui Salaparuta che il 25 gennaio, quindici giorni dopo, fu completamente raso al suolo da un’altra scossa. Chiuso l’accesso a tutti: Salaparuta divenne il fantasma di sé stesso. Nei primi anni Settanta la ricostruzione a qualche chilometro di distanza dal centro originario. Nel cuore ancora tanta paura, ma la speranza di un nuovo inizio. Il percorso di rinascita di tutta la zona è stato spesso tortuoso, ha coinvolto l’aspetto urbanistico, è vero, ma anche quello paesaggistico – dalla cerealicoltura si è passati all’olivicoltura e alla viticoltura – e certamente quello umano. Le difficoltà spesso uniscono e il terremoto ha rafforzato ancora di più il legame già solido tra i pochi abitanti del posto che hanno vissuto insieme, uniti, uno dei momenti più tragici della storia dell’intero Paese.

Il Salaparuta DOC simbolo di vita

Se si dovesse trovare una data per segnare l’inizio di una nuova vita per Salaparuta è forse il 2006. Nel febbraio di quell’anno il Salaparuta, il vino prodotto dalle uve coltivate in questa zona, riceve la DOC, la denominazione di origine controllata. Un riconoscimento di prestigio che attesta la qualità di questo prodotto di eccellenza. Sono undici le tipologie DOC: oltre al Salaparuta bianco e al Salaparuta rosso, anche il Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Pinot Nero, per i rossi, e Chardonnay, Inzolia, Catarratto e Grillo per i bianchi. A questi si aggiunge l’intenso e fruttato Novello che contiene il 50% di Nero d’Avola e minino 20% di Merlot. Ori preziosi di questa terra, sono il simbolo della gioia, della passione e della convivialità che nonostante un passato difficile animano da sempre il cuore di Salaparuta.

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