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Viaggio in Sicilia

28/05/2020

La resilienza di Pedara, sempre verso una nuova vita

Appena arrivi, è la prima cosa che noti. Ti entra dentro, lo respiri nell’aria rarefatta, lo tocchi nella pietra pungente e porosa, lo vedi nel nero delle case. Non puoi sottrarti: c’è sempre stato e sempre ci sarà. A Pedara il legame con l’Etna non è solo una questione di vicinanza geografica – il paese dista pochi chilometri dal vulcano – è legame di sangue perché ’a Muntagna è come una di famiglia.

Dopo ogni distruzione, la rinascita
Quindici mila residenti, che in estate o nei mesi invernali si arricchiscono di villeggianti, sono l’anima di Pedara. Caratteri forti, tenaci, un’unica cosa con la terra che vivono. Proprio come la loro montagna: dura all’esterno, ma duttile dentro, in continuo movimento, anche se non sembra. La resilienza è forse la loro migliore caratteristica: se la tramandano da generazioni, come dimostrano i continui tentativi di un crudele destino di minacciare la loro presenza, a cui hanno sempre risposto con fermezza. Infatti sono sempre lì, scampati a innumerevoli eruzioni, al violento sisma del 1693, a carestie, calamità e dominazioni usurpatrici. Dopo ogni distruzione c’è sempre una rinascita: la storia di Pedara insegna questo. Lo si deve tenere a mente quando si passeggia tra le sue viuzze scure, quando si sfiorano i muri delle case o si assaggia un prodotto della terra: ogni cosa è nuova cosa.

Una passeggiata rilassante tra arte e natura
Se in inverno il paese è scelto come base per gli amanti dello sci, è in estate che dà il meglio di sé: la frescura dell’altitudine e la purezza dell’aria attraggono infatti molti turisti: gli appassionati di escursioni che da Pedara raggiungono il vicino Monte del Salto del Cane, un antico cratere spento d’importante interesse geologico, e chi invece preferisce qualcosa di più rilassante, come l’itinerario naturalistico che la cittadina offre. Si parte dal centro storico, dove è da ammirare la Basilica di Santa Caterina, distrutta dal terremoto della fine del Seicento e ricostruita grazie al duro lavoro degli abitanti e al sostegno di don Diego Pappalardo. La Basilica è nota per gli affreschi e le sue sculture custoditi all’interno e per le sue alte mura nere di pietra lavica, esempio ammirato di “chiesa nera” dell’Etna. La comoda passeggiata continua poi verso il perimetro più esterno del paese, fino ad arrivare là dove le case lasciano spazio al paesaggio collinare - a nord è possibile addentrarsi nel Bosco della Tarderia i cui castagni ospitano una ricca fauna montana.

I piaceri del palato
E dopo tanto camminare? D’obbligo rifocillarsi con la tipica granita artigianale: uno dei prodotti più caratteristici della zona, insieme alla selvaggina, ai funghi, alla ricotta e persino al pesce perché Pedara è vicina anche al mare. Assaggi che diventano assoluti piaceri per ogni palato!

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