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Viaggio in Sicilia

16/04/2020

La Vizzini verghiana da scoprire

— No! no! È il fuoco!... Fuoco in casa Trao!... San Giovanni Battista! Gli uomini accorrevano vociando, colle brache in mano. Le donne mettevano il lume alla finestra: tutto il paese, sulla collina, che formicolava di lumi, come fosse il giovedì sera, quando suonano le due ore di notte: una cosa da far rizzare i capelli in testa, chi avesse visto da lontano.

Va a fuoco Palazzo Trao e le vicende di Mastro-don Gesualdo prendono corso. Nella realtà si chiama Palazzo dei Ventimiglia, Giovanni Verga lo scelse come una delle ambientazioni della sua straordinaria opera. Siamo a Vizzini, piccolo paese di 6000 abitanti che diede i natali al padre del Verismo. Una passeggiata tra le sue vie regala un viaggio tra i luoghi più belli delle sue opere e tra chiese e monumenti da ammirare.

Una passeggiata tra i luoghi di Giovanni Verga
C’è la chiesa Santa Teresa, vicino alla casa di Turiddu, c’è A cunziria dove Turiddu e Alfio si sfidano. Palazzo Sganci dove don Gesualdo sogna l'amata Bianca, Palazzo La Gurna dove festeggiano le loro nozze, Palazzo Rubiera, la casa della baronessa.

Sono solo alcuni dei luoghi verghiani che è possibile visitare a Vizzini. La terra che cullò l’infanzia del grande scrittore diventa l’ambientazione di due dei suoi scritti più famosi, La cavalleria rusticana e Mastro don Gesualdo. Così ogni passo è un addentrarsi nelle vicende di Turiddu, Alfio, Santuzza, Lola, Gesualdo, Bianca, Diodata e tutti gli altri personaggi delle due opere verghiane. Sembra di sentirne le voci, i bisbigli, sembra di vederli, di condividerne i sentimenti, ora le passioni, ora i dolori, e d’inseguirli nel loro spostarsi da un luogo all’altro, divenendo spettatori di un set cinematografico vivente.

Visitare questi luoghi speciali e poi riprendere in mano le opere qui ambientate conferisce ai racconti un fascino maggiore: è come essere accanto a tutti i personaggi, passeggiare con loro, patire insieme. Per non dire della nostalgia che affiora mentre li si ammira dal vivo: è un abbandonarsi ai ricordi dell’adolescenza, a quella particolare lezione di letteratura, a quell’aneddoto svelato dall’insegnante durante la lettura di un passo o al ricordo della prima volta in cui ognuno di noi si è accostato alla straordinaria penna di Giovanni Verga.

Le altre bellezze di Vizzini
Luoghi verghiani, ma non solo: il piccolo comune in provincia di Catania dalla storia antichissima – pare abbia avuto origine nell’età del bronzo, ma i ritrovamenti più certi risalgono ai Greci – regala anche chiese e monumenti da apprezzare.

L'imponente Palazzo di Città ad esempio: progettato dall'architetto Corrado Mazza di Noto nel 1800 racchiude ben tre stili diversi, il Corinzio, il Composito e l’Attico. Ex sede della posta, della cancelleria, del Giudicato circondariale e persino di un teatro, oggi ospita gli uffici comunali.

Accanto al Municipio va ammirata la Salita Marineo: una lunga scalinata che richiama quella della vicina Caltagirone, con le alzate degli scalini decorate con piastrelle in ceramica.

Tra le chiese da visitare la chiesa madre dedicata a san Gregorio Magno. La sua origine è incerta, si pensa sia stata fondata sull’antica casa giuratoria e sulle rovine del Convento benedettino. Bellissimo il prospetto principale in stile tardo barocco, ma è al suo interno che la chiesa svela la sua preziosità: l’antichissimo battistero, le tele del martirio di san Lorenzo e della Madonna della Mercede realizzate da Filippo Paladino, la riproduzione dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci di Emanuele Passanisi, le statue di legno di santa Caterina risalente al ‘600 e quella santa Silvia, madre di san Gregorio Magno, della fine del 1800, sono solo alcune delle opere qui contenute che meritano di essere ammirate.

Insomma, in un piccolo spazio tante testimonianze della letteratura e dell’architettura italiana da gustare.

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