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Viaggio in Sicilia

19/09/2019

Mulini a vento e montagnole bianche: alle saline di Trapani un paesaggio paradisiaco

Specchi d’acqua incorniciati da piccole strisce di terra. Piccoli quadri, tessere rettangolari di un mosaico che regala uno dei panorami più emozionanti che la Sicilia riesca a offrire. Sono le saline di Trapani e Paceco, riserva naturale protetta dal WWF: un’estensione di 1000 ettari che racchiude un vero tesoro floristico e faunistico, oltre a essere, ancora oggi, attiva nella produzione di sale secondo il rito di un tempo. Il Sale Marino di Trapani oggi gode del marchio Igp ed è presidio Slow Food.

Un paradiso che regala uno spettacolo mozzafiato, tra i pittoreschi mulini a vento sparsi qua e là e le caratteristiche montagnole di sale che da luglio a settembre, periodo della raccolta, colorano di bianco l’intero paesaggio. Al tramonto il sole, riflettendosi sul loro candore, tinteggia l’etere di rosso, arancio e giallo.
Un’opera d’arte che toglie il respiro, che ha il sapore di un tempo che non ha tempo.

La Riserva Orientata delle Saline si estende tra Trapani e Paceco e ospita una grande diversità biologica che nel corso degli anni è andata a consolidarsi: la speciale geomorfologia della costa e il suo clima particolarmente umido la rendono dimora ideale per molte specie animali, tra cui il fenicottero rosa, l’airone bianco maggiore e il gabbiano roseo che qui trovano riparo durante la migrazione.
Diventa uno spettacolo unico al mondo riuscire a scorgere uno di questi meravigliosi esemplari appollaiato sul tetto di un mulino a vento sul mare magari alla luce del caldo crepuscolo alle spalle delle Isole Egadi.

Tante ricchezze racchiuse in un unico luogo: i mulini a vento, tra i più belli d’Europa, nella doppia tipologia del mulino a stella, caratterizzato da sei pale trapezoidali di legno, e di quello americano con pale di lamiera zincata; la varietà e preziosità ornitologica; il rito della produzione e della raccolta del sale che continua ancora oggi secondo l’antica arte artigianale che risale probabilmente ai Fenici. Quasi una cerimonia che rispetta i tempi antichi. Dopo la produzione, inizia la caratteristica raccolta.
Tre le fasi in cui si divide: la rumpitina della durissima crosta di sale che si viene a creare, l'ammunziddratina ovvero la separazione di tutta la crosta, asciugata secondo particolari procedimenti dall’acqua, in quadrati e poi in cumuli, e infine la vera e propria raccolta ad opera di una squadra di operai chiamata in gergo venna. Per onorarne la tradizione è stato anche costruito un Museo del Sale in contrada Nubia, che ne custodisce l’antica memoria.

Un luogo da visitare in cui, di padre in figlio, si tramanda un sapere fatto di segreti e manualità, che rendono ancora più speciale l’oro bianco di Trapani.

Il tuo punto vendita a Trapani (TP):
• DESPAR - Via Carolina, 11
• DESPAR - Via Vulcano, 24 - Villa Rosina