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Viaggio in Sicilia

29/08/2019

A Cinisi la Tonnara dell’Orsa ritorna a splendere

La si nota già in volo, mentre l’aereo sorvola la costa Nord Occidentale della Sicilia, poco prima dell’atterraggio all’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. Alta, svetta in cielo, parte di un complesso antichissimo nel bel mezzo della campagna di Marina di Cinisi. Una lunga storia, quella della torre della Tonnara dell’Orsa, lunga e complessa, come quella dell’intera struttura che solo di recente è tornata a splendere nella sua bellezza.

Era il 1344 quando il re Ludovico di Sicilia concesse al miles Corrado de Castellis il permesso di costruire una tonnara in contrada Fondo dell’Ursa. Si trattava di una tonnara di corsa, adatta a intercettare i tonni durante il loro viaggio di andata, prima che la riproduzione avesse luogo. Dopo alcuni decenni, la struttura divenne proprietà dell'Abbazia di San Martino delle Scale che già possedeva l'intero feudo di Cinisi e della vicina Favarotta, l’attuale Terrasini.

La torre fu costruita solo nella seconda metà del 1500, durante alcuni lavori di ristrutturazione e di ampliamento, e fu dotata di artiglieria per difendere il complesso dagli eventuali attacchi dei corsari. Dopo qualche anno passò tra le torri amministrate dalla Deputazione del Regno di Sicilia. Testimonianze raccontano che rimase intestata alla Deputazione almeno fino al 1811, quando svolse la sua funzione militare difendendo un naviglio americano in piena Guerra barbaresca.

La storia della torre prosegue in modo parallelo a quella del resto del complesso per quasi tutto il 1800: se infatti la tonnara rimase di proprietà del Comune, passando da concessionario a concessionario, dopo l’Unità d’Italia la torre fu inserita nell’elenco delle torri da dismettere, finendo per essere completamente abbandonata. Purtroppo lo stesso triste destino toccò ben presto al resto della tonnara, che fu completamente dimenticata.

Bisogna aspettare la seconda guerra mondiale per assistere a un suo ripristino, anche se per motivi esclusivamente militari: la tonnara fu infatti utilizzata come base di una guarnigione, mentre sul tetto della torre, per ovvie ragioni belliche risistemato in cemento armato, furono piazzate delle mitragliatrici antiaeree.

Dal secondo dopoguerra a pochi anni fa la storia torna a ripetersi: fasi di abbandono si alternarono a occupazioni varie, fino al tentativo di recupero attraverso la restaurazione compiuta negli anni ‘90 dall'architetto Pietro Giannola, con un intervento promosso dalla Soprintendenza di Palermo. Tutte le proposte di riqualificazione avanzate negli anni successivi nel tentativo di recuperare il complesso e destinarlo a sede culturale, piuttosto che museale o persino come centro scientifico di studio, purtroppo andarono fallite, lasciando presagire un triste futuro.

Ma proprio quando anche l’ultimo barlume di speranza stava per spegnersi, grazie a un bando indetto dal Comune per la riqualificazione e l’affidamento del bene, vinto dalle cooperative Ambiente Legalità Intercultura e Blu Coop di Agrigento, il destino invertì la rotta. Oggi la Tonnara dell’Orsa è una struttura che ospita eventi, rassegne, ma anche attività di promozione delle tematiche ambientali e artistiche. Un gioiello tornato al suo splendore, una ricchezza architettonica unica finalmente restituita alla Sicilia e ai tanti turisti che ne possono ammirare il fascino antico, a pochi metri dal mare.

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