Il rintocco delle Campane di Burgio dal suono secolare

Per secoli il loro suono ha scandito la vita dei villaggi. Fiere, maestose, ma quasi leggiadre con il loro ondeggiare, dominavano dall’alto l’intera comunità che si abbandonava ai loro rintocchi, metaforiche lancette di un orologio che misurava il tempo collettivo. In Sicilia da oltre 500 anni in un piccolo paese in provincia di Agrigento esiste l’unica fonderia di campane dell’isola e una delle poche in Italia.
Un’arte antica che si tramanda dal 1500 da padre in figlio: segreti, passione e fatiche che ogni giorno vengono plasmati confondendosi tra il bronzo usato in ogni singolo prodotto.

Per secoli la fonderia della famiglia Virgadamo a Burgio realizza vere opere d’arte, campane, carillons e orologi, esportandole in Italia e non solo: dalle aree vicine, come Chiusa Sclafani a Palermo dove ancora oggi a chiamare a raccolta i fedeli della Chiesa Madre è una campana del 1750, al Madagascar, al Venezuela e oltre.
Oggi, depositario di questa pregiata arte campanaria è Luigi che custodisce con devota attenzione i segreti che dal padre Luca e prima ancora dal nonno Mario, che ideò persino i primi apparecchi di elettrificazione delle campane, e così da generazione in generazione fino a metà dello scorso millennio, gli sono stati tramandati.

Legame con il passato che però si orienta al futuro, come spesso accade per le aziende familiari gestite dalle nuove generazioni. E così la fonderia oggi unisce la tradizione dei metodi di lavorazione all’innovazione degli strumenti tecnologici usati per ottenere un’eccellente qualità sonora. Il risultato è di estrema e rara pregevolezza: una bellezza artistica raffinata e straordinaria che regala un suono limpido e puro.

Sono cinque le fasi di realizzazione di una campana: modellatura, fusione, solidificazione, sformatura e accordatura, ma quella più affascinante resta sempre la fusione con la tradizionale colata del bronzo, da sempre ammirata dallo sguardo stupito di folle di spettatori. La luminosità del metallo incandescente, l’odore del fumo e le litanie della Madonna recitate dagli artigiani fanno da cornice suggestiva a un rituale che sfiora la sacralità perché, come recita il motto dei Virgadamo, “ieri come oggi la campana è campana dell’uomo”.

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