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Viaggio in Sicilia

31/12/2020

Sant’Agata li Battiati e la sua perla “verde” rara

Il 31 dicembre di ogni anno la Chiesa Cattolica canta il Te Deum. È un inno di ringraziamento che viene recitato anche in occasione di eventi speciali. L’8 settembre del 1943 tutta la cittadina di Sant’Agata li Battiati si riunì in chiesa per pregarlo. Era stata appena annunciata la firma dell’armistizio, la Seconda guerra mondiale era conclusa.

Il fascino del paese nel tempo
Piccolo comune in provincia di Catania, Sant’Agata Li Battiati è proprio confinante con il capoluogo etneo a tal punto da esserne una costola. Sant’Agata li Battiati, questo ramo fiorito di Catania, la definì amorevolmente Turi Ferro, attore di teatro siciliano nato a Catania, ma presto “adottato” dal comune battiatote.

Ferro fu solo uno dei tanti che nei secoli si sono lasciati affascinare dall’atmosfera di Sant’Agata Li Battiati. Già nel ‘700 le famiglie gentilizie la scelsero come luogo di villeggiatura dove trascorrere le loro vacanze. Fecero costruire splendide dimore, spesso circondate da meravigliosi parchi, alcune delle quali sono ancora oggi visibili: la villa Sangiuliano, che ospita la chiesa parrocchiale di San Tommaso degli Angeli e i Martiri Inglesi, la villa Fusco, la villa Aleo-Papale, villa Anna e la villa Moncada ad esempio. Ampliate e rimodernate alcune, in disuso altre, le ville patrizie sono il tratto più caratteristico del patrimonio edilizio di Sant’Agata Li Battiati. Ma la perla rara è un’altra…

Il Parco Paternò del Toscano, un’opera d’arte vivente
Il Parco Paternò del Toscano è il dettaglio che non ti aspetti, è opera d’arte vivente, miniera di scoperte, scrigno di particolarità preziose. Fu costruito negli anni ‘60 da Ettore Paternò del Toscano: si autodefiniva un semplice giardiniere, ma in realtà fu un eccellente esperto di botanica e talentuoso paesaggista ben presto apprezzato in tutta Italia. Deciso a sperimentare la vegetazione sub-tropicale in Sicilia, iniziò a coltivarla nel giardino della sua villa a Sant’Agata li Battiati che aveva fatto costruire pochi anni prima. Muschi, querce, castagni, celtis, mirti, melograni del bosco mediterraneo si trovarono così a convivere con piante tropicali provenienti da tutto il mondo, trasformando i 3 ettari del giardino in un vero e proprio percorso esperienziale di grande impatto estetico. Oggi alcune piante sono state dichiarate monumentali e l'intero parco è stato posto sotto tutela dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali della Regione Siciliana. Addentrarsi ne vale la pena, per conoscere specie rare, prendere coscienza di quanto possa riuscire a fare la tenacia e la passione umana, e magari per ringraziare per quanta bellezza la natura riesca ancora a offrire.

Il tuo punto vendita a Sant’Agata li Battiati (CT):
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