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Viaggio in Sicilia

02/04/2020

La splendidissima Termini Imerese, dove nacque la Fiat 500

Quando si parla di Termini Imerese la prima immagine che viene alla mente è quella di una Cinquecento che varca i cancelli dello stabilimento SicilFiat. Era il 19 aprile del 1970 e la Fiat produsse proprio qui il primo esemplare di uno dei suoi modelli di maggior successo, la Cinquecento appunto. Come sono andate le cose è storia nota, l’immaginario collettivo conserverà sempre questo prezioso ricordo.

Ma la città sul golfo tra Palermo e Cefalù è anche altro, tanto da meritarsi l’appellativo di “splendidissima”: è la terra che ha dato i natali al più antico Carnevale di Sicilia, è uno dei belvedere più belli dell’Isola con al centro la meravigliosa cupola della chiesa dell’Annunziata. È la terra dalla storia antica, dove sorgevano le terme di Himera, fondata nella metà del 600 a.C. dai Greci, ed è il paese con il più antico presepe in marmo della Sicilia. Insomma, a Termini Imerese non mancano di certo le cose da fare e da ammirare.

Arrivano i Nanni al Carnevale più antico di Sicilia
Febbraio è uno dei periodi migliori per visitare Termini Imerese: l’atmosfera del Carnevale termitano è davvero irresistibile. E’ uno dei più antichi, le prime testimonianze sono del 1876. Ad accogliervi saranno U Nannu ca’ Nanna, due arzilli vecchietti interpretati da ignoti: c’è mistero infatti sulle identità di chi ne veste i panni, si sa solo che sono uomini e che devono attenersi a regole ferree, una sorta di casta a cui negli anni hanno partecipato persone importanti della città, ma anche gente comune.

U Nannu è il simbolo del male che bruciando alla mezzanotte del Martedì grasso segna la fine del divertimento e l’inizio della Quaresima. Morto lui – metaforicamente s’intende –, arriva a Nanna, sicca e longa, simbolo del periodo di penitenza che la Quaresima chiama ad affrontare e insieme espressione della rinascita e della fertilità con l’arrivo della primavera.

Il panorama sul Mediterraneo e quella cupola blu
Se il clima carnevalesco vi farà divertire, il meraviglioso panorama di Termini Imerese vi farà innamorare. Un belvedere che si affaccia sull’isola, da cui è possibile specchiarsi sulle acque del Mediterraneo, mentre il Monte San Calogero sulle cui pendici la città sorge, diventa speciale custode di tanto splendore.

L’occhio curioso è poi colpito da un dettaglio: una cupola blu. È la cupola della chiesa dell’Annunziata, decorata da maioliche color azzurro scuro. Spicca su tutta la veduta, divenendo il simbolo più conosciuto di Termini Imerese. La chiesa è oggi lasciata al degrado totale, violentata da un restauro di qualche anno fa che ha distrutto diverse preziosità custodite al suo interno. Quello che è stato recuperato, è conservato al Duomo, come il Crocifisso Nero, realizzato in ebano, a cui la cittadinanza attribuisce tanti miracoli. All’Annunziata è rimasto solo un gruppo marmoreo dedicato alla Sacra Famiglia risalente ai primi anni del 1500 – considerata l’opera marmorea presepiale più antica della Sicilia - e appunto la cupola che dall’alto sovrasta il Golfo. È un punto di riferimento per la gente del posto e lo diventa ben presto anche per i turisti: guardarla infonde speranza, sembra respirare fiducia, mentre il mare poco più distante si fa specchio di vita.

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