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Consigli

15/09/2022

Mentalità positiva a scuola: “se penso di riuscirci ci riuscirò”!

Pensa positivo” non è semplicemente un motto che aiuta a prendere la vita con il sorriso, ma avere una mentalità positiva è una forza interiore che permette di superare gli ostacoli e le avversità in maniera proattiva. Una spinta verso la crescita che è fondamentale rafforzare già da bambini e che diventa una alleata importante durante i loro anni a scuola.

Le due mentalità

Tuo figlio si rifiuta di provare cose nuove? Anche se si è preparato bene in una materia è convinto che fallirà e alla fine si blocca non riuscendo a dimostrare le sue capacità? Potrebbe essere collegato ad un tipo specifico di mentalità. Secondo una ricerca dell'Università di Stanford, infatti, esisterebbero due tipologie di mentalità. La mentalità fissa blocca la persona nella convinzione che le proprie abilità e competenze non possano migliorare, in poche parole pensieri del tipo “non ci sono mai riuscito e mai ci riuscirò”, “tanto non cambierà nulla” o “comunque mi bloccherò sempre” si trasformano facilmente da pensieri a profezie che si auto avverano. Ciò potrebbe portarlo ad evitare situazioni in cui c'è la possibilità di un fallimento, per non subire la frustrazione che ne deriva; a volte inconsciamente si potrebbe anche auto boicottare, confermando le sue convinzioni ma limitando le occasioni di crescita e i possibili successi. Dall'altro lato abbiamo invece una mentalità di crescita, che parte dal presupposto che si possa sempre cambiare e crescere, che l'apprendimento è un processo fatto di alti e bassi, fallimenti e successi. Le capacità e le competenze si acquisiscono con il tempo e possono sempre migliorare. Se tuo figlio affronta le sfide senza la paura di sbagliare, se si pone sempre nuovi obiettivi, allora probabilmente ha un tipo di mentalità positiva.

Come allenare la mentalità di crescita

La crescita è un viaggio! Con costanza, un passo dopo l'altro, si diventa grandi e ciò che si vive, le esperienze che si fanno, e il modo con cui vengono affrontate gioie e difficoltà, costruiscono, come una serie di mattoncini, il proprio essere. A volte si tende verso una rigidità di pensiero che richiede non poco sforzo per essere destrutturata. Per questo diventa fondamentale educare già da bambini alla flessibilità e all'apertura. Un compito importante che genitori e insegnati si ritrovano a svolgere, ma come fare? Paradossalmente possono essere aiutati proprio dagli “errori” e dai “fallimenti”. Sbagliare provoca delusione, erroneamente si collega il fallimento alla convinzione di non essere capaci, di non avere le competenze per riuscire, dimenticando che sono proprio gli “errori” che spingono alla crescita, che senza le cadute non ci si rialza, che gli insuccessi guidano al successo e che sbagliando si impara. Pensare di riuscire in qualcosa è già il primo passo per farcela. Se pensi e credi di farcela, ci riuscirai. Esistono esempi infiniti che lo dimostrano ed è bene ricordarli, quindi racconta episodi personali, ma anche quelli di persone illustri, come quello di Thomas Alva Edison che nei lunghi e numerosi tentativi che lo hanno portato all'invenzione della lampadina, una volta riuscitoci ha affermato: “Non ho fallito. Ho solo provato 10.000 metodi che non hanno funzionato”. Se non è pensiero positivo questo!