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Viaggio in Sicilia

01/05/2024

La leggenda del fiume di latte di Catenanuova

Nei pressi di contrada Cuba, nel territorio di Catenanuova, in provincia di Enna, si trovano i resti di un'antica masseria, una volta albergo e stazione di posta per chi attraversava la regia trazzera che univa il versante ovest a quello est della Sicilia. Così come riportato in un'epigrafe ivi collocata, in questo suggestivo posto soggiornarono personaggi illustri. Nel 1787 vi dormì il poeta tedesco Wolfgang Goethe, accompagnato dal pittore Cristofaro Kneip. E ancora prima, nel 1713, vi pernottarono i reali di Sicilia. Oggi vi raccontiamo di un cavaliere dalla spiccata ospitalità e dello stratagemma che inventò per far sostare nella propria masseria il re e la regina.

Il cavaliere Ansaldi da Centuripe

Nell'ottobre del 1713 il re Vittorio Amedeo II di Savoia e la consorte Anna d’Orléans, per fare ritorno in Piemonte dopo la loro visita in Sicilia, si trovarono a percorrere l'antica via che univa Palermo a Messina. Il cavaliere Ansaldi da Centuripe, proprietario della masseria Fondaco Cuba, desideroso di conoscere i reali e di offrire loro ospitalità, pensò a un modo molto originale per attirarli dalle sue parti. Chiamò i suoi dipendenti e ordinò loro di versare nel torrente che scorreva lì vicino tutto il latte munto durante la giornata. La leggenda vuole che ne versarono talmente tanto che il fiume divenne bianco.

Il fiume di latte

Intanto le guardie del re giunsero nei pressi del torrente che, inaspettatamente, trovarono di colore biancastro. Stupiti dell'accaduto, riferirono subito al sovrano il fatto. Questi volle verificare di persona e, incredulo, assaggiò lo strano corso d'acqua e con meraviglia scoprì che si trattava di un “fiume di latte”! Si avvicinò a quel punto il cavaliere Ansaldi da Centuripe, che svelò lo stratagemma architettato e i motivi che lo spinsero ad attuarlo. Fatta ormai sera, il cavaliere offrì così ospitalità al re Vittorio Amedeo II di Savoia, alla regina Anna d’Orléans e a chi era al loro seguito. Fu così che i reali soggiornarono in questo posto immerso nella natura, lontano dagli agi lussuosi ma unico per l'ospitalità offerta. Il re volle ringraziare l'ingegnoso padrone di casa nominandolo cavaliere Ansaldi Capitano onorario delle Guardie reali.